"Ho costruito tanto, ma mi sento vuoto/a"
- danielepierripsico
- 25 mar
- Tempo di lettura: 2 min

Ti sei mai fermato/a a pensare a quanto hai costruito nella tua vita? Un lavoro, una famiglia, una relazione. Tante cose che hai fatto con impegno, con amore. Eppure, ogni tanto, nel silenzio di una giornata che finalmente rallenta, ti ritrovi a pensare: E ora? Dove sono io in tutto questo?
Hai inseguito il sogno giusto?
Quando sei partito/a, avevi in mente una direzione. Magari era diventare indipendente, avere un partner con cui condividere tutto, realizzarti come genitore, fare carriera. Ti sei impegnato/a, hai lottato, hai raggiunto traguardi che una volta sembravano lontanissimi. Eppure, ora che sei qui, qualcosa dentro di te non torna. Perché? Forse perché, strada facendo, hai finito per mettere i bisogni degli altri davanti ai tuoi. Forse perché ti sei adattato/a a un ruolo che ormai ti sta stretto. Forse perché ti sei dimenticato/a di chiederti: Cosa voglio davvero io?
Hai costruito tutto intorno a te, ma non per te?
💭 "Ho sempre messo la mia famiglia al primo posto. Ora che i miei figli crescono, chi sono io senza di loro?"
💭 "Ho fatto di tutto per il mio partner, ma sento che qualcosa manca. Perché?"
💭 "Sul lavoro sono stimato/a, ma dentro di me non provo più nulla. È normale?"
A volte, l’idea che abbiamo della felicità è legata a quello che ci hanno insegnato: se fai tutto bene, se ti impegni, se sei una brava persona, un genitore attento, un professionista serio, allora dovresti sentirti soddisfatto/a. Ma non sempre funziona così. E non significa che hai sbagliato tutto. Significa che è il momento di ascoltarti.
Cosa puoi fare quando ti senti così?
⭐ Rallenta e fai spazio a te stesso/a. Ti sei mai chiesto/a, senza filtri, cosa desideri davvero? Prova a scriverlo, senza pensare a cosa è giusto o sbagliato.
⭐ Smetti di sentirti in colpa. Avere tutto non significa che devi sentirti per forza felice. Va bene riconoscere che hai bisogno di qualcosa in più.
⭐ Impara a dire “io” senza sentirti egoista. Sei abituato/a a occuparti degli altri. Ma chi si occupa di te?
⭐ Fai il primo passo. Parlare con qualcuno, esplorare il tuo mondo interiore, può darti quella chiarezza che ti manca. La terapia non è solo per chi sta male, è per chi desidera riscoprire chi è.
Se ti sei riconosciuto/a in queste parole…
…forse è il momento di ascoltare quel vuoto invece di ignorarlo. Se vuoi capire meglio cosa sta succedendo dentro di te, la terapia può essere uno spazio sicuro in cui esplorare queste domande senza giudizio.Il viaggio per riscoprire te stesso/a è come scalare una montagna: ogni passo ti avvicina alla vista più straordinaria della tua vita.
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